Il confronto
«Riteniamo inaccettabile un’intesa che peggiora ulteriormente le condizioni del precedente», dice il coordinatore nazionale del sindacato
«A Catania, come negli altri stabilimenti Stm, sono in corso le assemblee per l’approvazione dell’ipotesi di accordo firmata da Fiom, Fismic, Fim e Uglm ma non dalla Uilm. Riteniamo inaccettabile, infatti, un’intesa che peggiora ulteriormente le condizioni del precedente, anche questo sottoscritto meno di un anno fa dalle stesse organizzazioni». Lo afferma Giuseppe Caramanna, coordinatore nazionale Uilm per le relazioni sindacali con Stm e segretario generale della Uilm di Catania.
Caramanna aggiunge: «A settembre, ponendoci dinanzi a un ultimatum tra l’accettazione di un nuovo accordo e la disdetta di quello vigente, l’azienda aveva comunicato per lettera l’intenzione di cambiare le carte in tavola a causa di un presunto errore che avrebbe comportato la corresponsione di un maggiore salario per i lavoratori. Una motivazione almeno discutibile. Può una multinazionale come Stm, che nel 2024 registrerà un fatturato leggermente inferiore all’anno precedente ma senza alcuna perdita, adottare comprensibilmente una posizione del genere?».
«Tra il 2020 e il 2023 – dichiara ancora l’esponente sindacale – la Stm ha registrato fatturati straordinari e distribuito dividendi record, confermandosi una delle realtà leader nel settore della microelettronica e dei semiconduttori. È inaccettabile che l’azienda scopra adesso un proprio errore e decida di farlo scontare ai propri dipendenti, proprio nel momento in cui questi avrebbero dovuto percepire una quota significativa di maggiore salario. Non meno grave, poi, è la minaccia di una disdetta che peraltro non è neppure prevista nell’accordo. Non si comporta così, o almeno non dovrebbe, una grande impresa che fra l’altro beneficia di ingenti finanziamenti pubblici e del pieno coinvolgimento dello Stato italiano tramite Cassa Depositi e Prestiti! Non ha nulla da dire il nostro Governo, anche considerata la crisi economica e sociale che colpisce soprattutto i lavoratori e le loro famiglie?. La Uilm – conclude Giuseppe Caramanna – ribadisce il proprio impegno a difendere i diritti dei lavoratori di Stm e il loro potere d’acquisto contrattuale. Chiediamo, quindi, alle istituzioni di intervenire con urgenza per tutelare gli interessi di chi ogni giorno contribuisce con passione e competenza al successo di un colosso strategico dell’innovazione tecnologica».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
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