Tempo di lettura: 2 minuti
A distanza di cinque anni dall’incendio che l’aveva devastata, la cattedrale di Notre-Dame torna a splendere.
La cerimonia
Nella serata di ieri, sabato 7 Dicembre, la cattedrale ha ufficialmente riaperto le sue porte con una grandiosa inaugurazione. Reali e Capi di stato e di Governo sono arrivati da tutto il mondo per celebrare l’evento. Da Donald Trump a Volodymyr Zelensky, al principe William in rappresentanza di Re Carlo III. Il Presidente Mattarella per essere presente ha rinunciato all’inaugurazione della stagione lirica alla Scala di Milano. Con lui la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Una quarantina i capi di Stato presenti in tutto.
Sergio Mattarella era stato il primo leader internazionale a visitare la cattedrale danneggiata per testimoniare l’amicizia tra Italia e Francia, sottolineando quanto Notre Dame facesse parte della storia e della civiltà europea. Molte anche le figure religiose internazionali, come l’arcivescovo di New York, Timothy Michael Dolan, e l’arcivescovo di Costantinopoli, nuova Roma, Bartolomeo I. 2.900 invitati per un evento seguito in tutto il mondo, mentre sulla banchina alta vicino alla cattedrale è stata allestita un’area per un massimo di 40.000 persone. Sono 6.000 invece gli agenti di polizia e gendarmi schierati, in un livello altissimo di sorveglianza.
Le celebrazioni sono iniziate alle 19:00. L ‘intera cerimonia di riapertura di Notre Dame si è svolta all’interno anziché all’aperto, come doveva essere per rispettare il principio della laicità dello stato, a causa delle condizioni meteo sfavorevoli. In una capitale blindata per l’evento, mentre il Presidente francese Macron è alle prese con la crisi politica e la formazione del nuovo Governo.
L’incendio
Era il 15 Aprile del 2019, quando un enorme incendio devastava una delle cattedrali più belle e famose del mondo. La struttura era stata gravemente danneggiata e uno dei simboli della Francia e dell’architettura gotica era crollato. I lavori di restauro sono stati lunghi e complessi, ma la chiesa è stata riportata al suo antico splendore.
Lo scorso 29 Novembre il presidente francese Emmanuel Macron ha visitato in anteprima la cattedrale, insieme alle altre autorità, il sindaco di Parigi Anne Hidalgo e la presidente della regione dell’Ile de France Valérie Pécresse, il ministro della Cultura Rachida Dati e l’arcivescovo di Parigi Laurent Ulrich.
Un restauro durato cinque anni
La cattedrale è tornata alla sua bellezza originaria dopo cinque anni di lavori che sono serviti per ripristinare l’immensa struttura e metterla in sicurezza, riportandola allo splendore di prima.
Non sono state certamente facili le operazioni di restauro, una sfida che molti credevano non potesse essere affrontata in così poco tempo. Migliaia di ingegneri, architetti, restauratori, operai, hanno lavorato incessantemente per far rivivere Notre Dame. Non senza difficoltà, dall’emergenza Covid alle polveri di piombo, dalla messa in sicurezza del tetto alle impalcature, molte volte il gigantesco cantiere è stato bloccato.
A tutti coloro che hanno lavorato per questo risultato, sarà conferito il “Diploma Notre Dame”, un attestato per il proprio impegno professionale con il quale vengono riconosciute e premiate le competenze di tutti quelli che hanno contribuito a questo eccezionale risultato.
La fedele ricostruzione
La guglia, simbolo di Notre-Dame, è stata ricostruita in maniera identica a quella dell’architetto Viollet-le Duc della metà del XIX secolo, che era andata distrutta nell’incendio, con duemila pezzi assemblati minuziosamente. Le volte, le pareti, tutta la struttura è stata ripristinata con le stesse tecniche e gli stessi strumenti che furono utilizzati nel XIII secolo. Molte delle cappelle sono state completamente ripulite e restaurate, dando nuovo respiro alle opere d’arte esposte.
La Vergine del Pilastro
La statua della Vergine col Bambino era invece miracolosamente scampata alla distruzione delle fiamme. Durante il crollo della guglia infatti, le parti che si staccarono caddero vicinissimo, ma non la danneggiarono. La statua è antichissima, risale al XIV secolo, ed era originariamente ospitata nella cappella di Saint Aignan, nell’ex chiostro dei canonici, e solo nel XIX secolo venne collocata all’ingresso del coro della cattedrale. Il 15 Novembre scorso è ritornata al suo posto, accompagnata da una solenne processione con mille fedeli.
La politica
La celebrazione è stata occasione per un confronto tra i capi di Stato e di governo presenti, in un momento delicatissimo per la Francia, per l’instabilità del governo Macron e per la situazione internazionale del momento. Un trilaterale tra il Presidente francese, Trump e Zelensky ha rassicurato quest’ultimo sull’appoggio dimostratogli. “Vogliamo tutti che questa guerra finisca il prima possibile e in modo giusto”, ha detto il Presidente ucraino. Mattarella stringe la mano a Trump, che incontrerà anche la Premier Meloni oggi in un bilaterale a Parigi.
E mentre risuonano le campane della cattedrale, Macron nel suo discorso si fa promotore di un’azione comune per la pace e la sicurezza. «Abbiamo riscoperto ciò che le grandi nazioni possono fare: raggiungere l’impossibile». Chissà se ci riusciranno.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link