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Bucci ha presentato il suo programma: “Migliorare qualità della vita dei liguri”, opposizione: “Fiera del nulla”


Il presidente della Regione Liguria Marco Bucci nella seduta odierna del Consiglio Regionale ha illustrato il programma di governo per la XII legislatura. “Infrastrutture, sanità e lavoro. Sono questi i temi principali, le priorità per il futuro della Liguria. Ovviamente tutto questo tenendo ben presente il tema ambientale, che non deve essere penalizzato. Per quanto riguarda il lavoro, vogliamo che cresca grazie all’arrivo di nuove aziende, e che ci sia la possibilità per tutti i cittadini di poter trovare un’occupazione, ma anche per chi, da fuori, vuole venire a lavorare qui. Ad esempio, soltanto il cantiere del nuovo super bacino di Fincantieri produrrà centinaia di posti: noi dobbiamo canalizzare e facilitare tutte le possibilità da questo punto di vista, perché sono assolutamente strategiche”, ha dichiarato Bucci.
“Il nostro obiettivo – ha proseguito – è migliorare la qualità della vita dei liguri. La Liguria deve diventare il posto ideale per vivere, lavorare, studiare e trascorrere il tempo libero: può sembrare un concetto che abbiamo ripetuto tante volte, ma è davvero il cuore di quello che vogliamo realizzare. Svegliarsi al mattino e pensare a cosa possiamo fare per la Liguria: è quello che facciamo tutti i giorni, e io ci credo, fermamente, ci credo con il cuore e col cervello, perché con queste premesse, lavorando per il bene dei cittadini, si possono realizzare cose importanti e c’è l’energia per raggiungere gli obiettivi. Non siamo qui per portare avanti battaglie politiche e siamo pronti a lavorare insieme, questo deve essere ben chiaro a tutti”.
“Vogliamo una Liguria proiettata alla crescita, una crescita sociale, economica e ambientale – ha precisato – Dobbiamo ricordare che oggi la crescita sostenibile è definita secondo il principio ESG, ovvero environmental social growth: si deve crescere rispettando l’ambiente e in modo che tutte le fasce della società debbano poterne beneficiare. Questo è un mantra assolutamente necessario: amministrare con questa visione non è semplice ma, come abbiamo già dimostrato, è assolutamente possibile, e troveremo le soluzioni di fronte alle difficoltà”.
“Diremo sì a tutti i progetti che contribuiscono alla crescita – ha aggiunto -: siamo aperti a tutto ciò che può servire allo sviluppo della nostra regione, indipendentemente da chi li sta proponendo. Abbiamo dimostrato di essere in grado di fare molte cose, e di saperle fare bene: tutto il mondo ha assistito alla ricostruzione del Ponte Genova San Giorgio, che ha reso evidente la capacità di saper fare dei liguri. Vogliamo dimostrare questa efficienza in tutte le cose che vogliamo fare per il futuro”.
“Noi vogliamo una Liguria orientata al futuro, a uno sviluppo che fornisca garanzie per tutti, soprattutto per i più fragili, una attenzione ai più deboli che abbiamo concretamente dimostrato in questi sette anni alla guida del Comune di Genova: continueremo a farlo per una Regione che guarda avanti e non dimentica nessuno”.

La seduta è stata però caratterizzata da forti tensioni con l’opposizione che al termine non ha risparmiato critiche all’intervento del presidente.  “Il lupo perde il pelo ma non il vizio – ha commentato il consigliere M5S Stefano Giordano – l’esordio in Consiglio regionale ha fatto rivivere a tutti il copione visto innumerevoli volte anche a Tursi: la prepotenza, l’arroganza e l’incapacità di ascolto di Bucci hanno semplicemente cambiato residenza. Il neopresidente chiede di lavorare insieme: forse qualcuno dovrebbe spiegargli la semantica di “insieme”. Il disprezzo che non manca mai di dimostrare per i suoi oppositori, infatti, ha già minato le fondamenta di una futura collaborazione. Peccato, mi ero quasi illuso che questo potesse essere l’inizio di un nuovo corso che sapesse risolvere le criticità delle scorse legislature: le macerie lasciate da due disastrose stagioni a targa Toti le pagheremo care. In particolare, sarà salatissimo il conto nella sanità: visto il disastro del buco da 250 milioni di euro, sarebbe stata auspicabile una maggiore umiltà, che Bucci avrebbe dovuto iniziare ad affrontare non aumentando la già ingolfata macchina burocratica del comparto: non pago del fallimento di A.Li.Sa, ha addirittura aggiunto una costola in più, il Consiglio superiore della Sanità in Liguria. Una macchina non sarà affatto a costo zero, perché il tempo è prezioso e sappiamo che ogni decisione procrastinata, qualora tra assessorato, Consiglio, direttori e tecnici non ci sarà visione unitaria, avrà un costo sulla collettività. Per Bucci, oggi più insofferente alle critiche e più petulante che mai, la democrazia è sempre stata fastidiosa e oggi lo ha dimostrato non solo allontanandola dall’Aula regionale ma illustrando menzogne che umilieranno ancora una volta chi vive nell’ombra. Magari multerà nuovamente i poveri: lo attende allora un duro lavoro perché la povertà in Liguria è in aumento e 9 anni di centrodestra non hanno fatto nulla per chi non arriva a fine mese o, peggio, ha di che vivere ed è costretto ai margini della società”. Per Gianni Pastorino “l’elenco presentato somigliava più a un menù di ristorante che a un piano strategico per la nostra regione. Un elenco sommario e privo di organicità, dove ogni voce sembra scollegata dalla precedente e, soprattutto, dalle reali necessità delle cittadine e dei cittadini liguri. Dalla sanità ai trasporti, dal lavoro all’ambiente, i propositi letti con enfasi e arroganza da Bucci tradiscono una profonda distanza dalle condizioni quotidiane delle persone. In particolare, l’assenza di una seria capacità di elaborazione e programmazione nel settore sanitario è l’ennesima dimostrazione di quanto la Giunta continui a ignorare le vere priorità: liste d’attesa insostenibili, una sanità territoriale carente e servizi di Pronto Soccorso ormai al collasso. Nell’unica annotazione positiva come l’unificazione dell’Assessorato alla Formazione con quello della Scuola, si dimostra come erano giuste le nostre critiche nei due anni precedenti a questo in cui la Giunta Toti aveva parcellizzato le competenze in maniera del tutto sbagliata. È una dimostrazione lampante dell’improvvisazione che contraddistingue il governo regionale, incapace di tenere una linea coerente e lungimirante”.

Critico anche il Partito Democratico, in particolare sul passaggio relativo all’autonomia: “La Corte Costituzionale frena l’autonomia differenziata ma Bucci rilancia, si faccia la sesta regione autonoma: la Liguria. Questa una delle tante chicche di una relazione fiume piena di promesse ma senza un punto fermo. Si farà il termovalorizzatore, ma non dice dove, non esiste l’overturism, ma mantengono la card delle Cinque terre a 10 euro che era stata pensata, secondo la giunta di centrodestra, proprio per contrastare quel fenomeno e poi tutto e il contrario di tutto. Tra ovvietà e ‘non so e vedremo’, il programma di Bucci per la Regione Liguria conferma le mancanze di nove anni di governo Toti: è una fiera del nulla di progetti e opere dette e riproposte che non sono state realizzate in questi anni. Non c’è nessuna data in cui verranno realizzate, nessuna idea di finanziamento e soprattutto nessuna idea innovativa. Uno slogan di promesse di totiana memoria trite e ritrite. Ci aspettavamo un programma di governo, abbiamo assistito a una lista della spesa senza risorse e tempi certi: la degna traccia di un film di Cetto La Qualunque”.

Per Selena Candia e Jan Casella (Alleanza Verdi e Sinistra) “Le dimissioni dei consiglieri per diventare assessori aumentano i costi della politica, in un momento in cui la sanità è al collasso e le persone sono sempre più in difficoltà. Ci preoccupa inoltre il giudizio dato da Bucci sull’assemblea legislativa: il consiglio regionale non è una perdita di tempo, ma l’unica garanzia che abbiamo di democrazia. Considerato l’estremismo di destra da cui si fa sostenere, farebbe bene a ricordarsi del valore della discussione politica anziché sognare poteri senza limiti. Sicuramente se avessimo come vuole lui solo la giunta e le delibere i lavori procederebbero sì più spediti, ma a quel punto la Liguria sarebbe una oligarchia. Ma forse è quello che sogna Bucci, che infatti ama tanto la figura del Doge.
Nel programma esposto non è mai specificato come potenziare la sanità pubblica e non si fa cenno ad aumento del personale. Quando si parla finalmente d’ambiente, Bucci annuncia che farà un termovalorizzatore (senza dire dove), chiarendo fin da subito la visione distorta che questa giunta ha di protezione del nostro territorio e dell’aria che respiriamo (tanto che i fumi di navi e auto non sono neanche citati). Il lavoro viene liquidato in fondo in poche righe, ma forse il centrodestra non si è accorto dei giovani che continuano a scappare dalla nostra regione perché senza prospettive e dell’evidente crisi del sistema industriale produttivo”.

 

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